
Al SINDACO del COMUNE DI SIENA
Ufficio Posta in Arrivo
P.zza Il Campo, n.7
53100 SIENA
OGGETTO: OSSERVAZIONE AL REGOLAMENTO URBANISTICO
adottato con D.C.C. n 131 del 18/05/2010
Il sottoscritto
Cognome Nome
TOZZI LUCILLA
Nato a Nato il Codice Fiscale
SIENA 30-04-39 TZZLLL39D70I726F
Comune residenza Via/loc. N° civico C.A.P.
SIENA VIA CAPPUCCINI 21 53100
in qualità di
proprietario, legale rappresentante, altro
Presidente della sezione senese dell’Associazione Italia Nostra Onlus
In relazione alla previsione urbanistica RP27 MOBILITA’ CIMITERO DELL’OSSERVANZA
Premessa
La Basilica dell’Osservanza, universalmente conosciuta, in Italia e anche all’estero, “è certamente la più importante Chiesa di Siena fuori le mura, sia come struttura architettonica che come contenitore di opere d’arte. Sorge sul Colle della Capriola,….di fronte allo splendido panorama nord di Siena”: così scrive il critico d’arte e Soprintendente Piero Torriti nel suo libro “Tutta Siena contrada per contrada”. Sul Colle della Capriola esisteva, fin dal medioevo, un piccolo convento che fu scelto da San Bernardino come dimora abituale: qui egli raccolse in composizioni i suoi sermoni latini, qui formò alla vita francescana e alla predicazione non pochi discepoli e attese al governo dei religiosi e allo sviluppo della Famiglia Osservante d’Italia. Dal Colle della Capriola, specialmente dopo il 1430, fu spesso in relazione di consulenza diretta e qualche volta di partecipazione consiliare col Comune, la classe dirigente, il clero e i vari istituti, per la vita e il buon governo della città. Dopo la glorificazione del Santo, i Senesi progettarono una più grande fabbrica i cui lavori si protrassero fino al 1490. Gli architetti Francesco di Giorgio Martini e Giacomo Cozzarelli applicarono alla costruzione i canoni rinascimentali fiorentini di Filippo Brunelleschi; verso la fine del ‘400, il magnifico despota Pandolfo Petrucci in persona dette incarico al Cozzarelli di costruire la sagrestia e la sottostante cripta da adibire a tomba di famiglia. Scrive ancora Piero Torriti: “ Al Magnifico si devono anche gli ampliamenti del Convento che raggiunse il suo massimo sviluppo sui primi del ‘500 con la costruzione della foresteria, dell’infermeria e di un quarto chiostro ….”. La chiesa venne rimaneggiata in epoca barocca, quando fu innalzato anche il campanile (1719); ai primi del ‘900, fu attuato un restauro per ripristinare il primitivo stile rinascimentale, ma la Basilica riportò gravissimi danni dal bombardamento aereo del 23 gennaio 1944. Fra il 1945 e il 1949, fu fedelmente ricostruita rispettando i canoni rinascimentali, ben percepibili ancora oggi: l’isolamento e la chiara determinazione volumetrica dei corpi, il loro inserimento nello spazio unitario e definito, secondo il nuovo principio della visione prospettico-spaziale.
Una testimonianza preziosa dell’assetto originario del complesso conventuale e della campagna circostante, ce la forniscono alcune planimetrie della metà del ‘600, e soprattutto il disegno con una preziosa veduta della chiesa dell’Osservanza e del Colle della Capriola ritratti dalla Villa San Sedonio; sia le piante che il disegno sono conservati nell’Archivio Chigi della Biblioteca Vaticana a Roma. Il Colle della Capriola forma con la Basilica e con la Villa Chigi di San Sedonio un paesaggio storico che, in una medesima uniforme tessitura agraria, risulta ancora oggi meritevole di ogni possibile conservazione. Oltretutto, è ancora oggi visibile un sentiero fra i campi (identificabile nel Catasto Generale Toscano del 1812), cui si accede dall’antica via dell’Osservanza attraverso un cancello monumentale; tale cancello si trova proprio nel punto dove si immetterebbe la nuova progettata bretella viaria di circonvallazione del piccolo Cimitero.
Il 27 giugno 2003, Italia Nostra organizzò una Conferenza-Dibattito dal titolo “La Basilica dell’Osservanza tra passato, presente, futuro”, cui parteciparono, oltre alla dott.ssa Cecilia Alessi, funzionario della Soprintendenza, studiosi dell’Università di Siena; il dibattito aveva lo scopo di analizzare le disastrose conseguenze dell’eventuale realizzazione del progetto per la nuova viabilità Osservanza-Scacciapensieri-Botteganova, previsto dal Comune di Siena.
Il 25 agosto 2003, le Associazioni senesi Italia Nostra, Legambiente, WWF e i Verdi, chiesero alle Autorità competenti di disporre la sospensione dei lavori stradali all’Osservanza, il cui inizio era stato annunciato per il 1 settembre. Appunto il 1 settembre, Italia Nostra organizzò una manifestazione pacifica di protesta contro l’avvio dei lavori; ma quel giorno nessuno del Comune si presentò, mentre, inaspettatamente, le ruspe arrivarono il giorno dopo: fu sbancata l’oliveta, nonostante che l’avvocato di Italia Nostra, intervenuto sul luogo, legge alla mano, avvisasse i tecnici del Comune che l’occupazione era illegittima. [ Il proprietario fu costretto a ricorrere all’Autorità Giudiziaria per vedere finalmente riconosciuti i propri diritti e il pregio ambientale del luogo ].
Dal 28 al 30 settembre 2003, presso il Graduate College Universitario di Santa Chiara, si svolse un Convegno sul Rinascimento Senese del Quattrocento; in questa occasione fu proiettata la fotografia dello sbancamento del Colle della Capriola, da poco tempo avvenuto, e gli studiosi, che provenivano da diverse università (le statunitensi New York e Columbia, l’inglese Warwick, le olandesi Amsterdam e Groningen, l’Università di Firenze), rimasero dolorosamente colpiti ; alcuni
si recarono sul luogo, e tutti vollero firmare la petizione promossa da Italia Nostra, che chiedeva il ripristino e la salvaguardia del Colle della Capriola; tale petizione raggiunse le 450 firme e fu inviata alla Soprintendenza e al Sindaco di Siena, alla Direzione Regionale Toscana per I Beni Culturali e Paesaggistici e al Ministero.
OSSERVAZIONE
Nonostante tutto quanto esposto in premessa, fra le Schede Progetto della Reticolarità è presente quella relativa alla MOBILITA’ CIMITERO DELL’ OSSERVANZA – RP 27, nella quale il progetto del 2001, tanto contestato e combattuto, viene riproposto tale e quale, con modifiche addirittura peggiorative dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Infatti, l’antica e stretta strada dell’Osservanza viene allargata in prossimità del Cimitero, e accanto al parcheggio è prevista una seconda corta bretella, che non ha senso, perché congiunge la strada dell’Osservanza al nuovo tratto viario, il quale di lì a pochi metri si immette direttamente nella suddetta via (a ridosso del cancello monumentale di cui abbiamo scritto sopra). Oggi, valgono quindi più che mai le considerazioni esposte dall’architetto Mario Preti, docente di Estimo nella facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, nella sua relazione del 14 aprile 2003, di cui riportiamo uno stralcio :
“ Il progetto prevede la realizzazione di una strada di circonvallazione a due corsie (7.00 metri) intorno al piccolo cimitero che si diparte con uno svincolo immediatamente ad est del medesimo; la creazione di un parcheggio di 16,00×35,00 metri a terrazzo a sud della costruzione e l’innesto successivo sulla strada dell’Osservanza (che rimane poi con la sezione odierna). Il tutto per uno sviluppo stradale di circa 150 metri dalla strada di Scacciapensieri, rispetto ai circa 110 della strada attuale che va a sostituire. Il Cimitero è un piccolo complesso compatto con il corpo principale di circa m.35×35, circondato da un muro di cinta dove su tre lati si aprono cappelle mentre il quarto, verso la valle rimane libero. Il lato nord è accostato con una banchina di circa 8.00 metri alla strada di Scacciapensieri; quello ovest si accosta alla strada dell’Osservanza (piccola, di circa 5,00 metri di larghezza) interponendovi un cortile aperto di circa 15,00 metri di larghezza). La posizione della Costruzione rispetto al paesaggio è di cresta, alla sommità delle ondulazioni collinari percorse longitudinalmente dall’antica strada di Scacciapensieri, anch’essa di cresta in questo tratto. Quindi i lati est e sud sono rivolti verso la valle che guarda direttamente Siena, verso cui scendono con ondulazioni in un’unicità di paesaggio e da Siena si vede la basilica dell’Osservanza e il complesso collinare circostante. La valle che si trova ad est della Basilica e sale fino alla cresta collinare dove è situato il cimitero è coperta da un’uliveta che la caratterizza. Se dal lato di ingresso della Basilica guardiamo verso il Cimitero vediamo la striscia della strada dell’Osservanza con i suoi alberi e subito al di là il verde dei campi punteggiato dagli ulivi, fino a lambire i muri del Cimitero, che si affossano direttamente nella terra. Questo rapporto terra-ulivi-Cimitero è una unità di paesaggio che non può essere alterata, ma che viene invece manomessa dal progetto della “circonvallazione” del complesso, in modo del tutto squalificato: la strada passa a circa 10,00 metri dal delicato muro di cinta, taglia le curve di livelllo del terreno provocando asterri e riporti, e prevede nuove alberature in modo sconclusionato alterando anche in questo modo la esistente unità di paesaggio. La necessità di realizzare i nuovi piani stradali e il piano del parcheggio crea dei terrazzamenti nel profilo vallivo e modifica il rapporto..fra la costruzione e il terreno. L’aumento di funzionalità, a parte tutto, è modesto: sia perché il tratto a valle della strada dell’Osservanza continua (per ora)a limitare l’accesso delle auto,; sia perché il modesto afflusso dei visitatori al cimitero non giustifica un parcheggio come quello previsto o comunque non giustifica la squalificante scelta della posizione del parcheggio che va ad intaccare una visuale privilegiata di paesaggio, in modo del tutto contrario alle più normali regole di progettazione paesaggistica……In sostanza, questa opera di variante della strada dell’Osservanza, pur nella sua limitata estensione, è capace di creare un impatto insostenibile pure a questa scala, tanto che anche in questo caso siamo autorizzati a pensare che ci troviamo in una situazione di danno irreversibile al territorio tutelato con vincolo imposto con l’allora Legge 1497/39 co D.M. 14 05 1956.”
E Italia Nostra ricorda anche l’ordinanza del Tribunale di Siena del 18 giugno 2005, dove il Giudice Ordinario del Tribunale di Siena descriveva con queste parole il Colle della Capriola : un terreno agricolo “ destinato dal Comune di Siena alla realizzazione di un ampio parcheggio per turisti e fedeli della Basilica dell’Osservanza, uno storico complesso architettonico situato in un magnifico ambiente paesaggistico legalmente tutelato e – fino ad oggi – incontaminato”.
Italia Nostra chiede che venga rispettata la sentenza del Consiglio di Stato del 22 giugno 2006, la quale ingiunge al Comune la rimessa in pristino del luogo e la risistemazione dell’area, devastata dalle ruspe il 2 settembre 2003; che venga ritirato il progetto di nuova viabilità presente nel R.U., e che non vengano traditi i principi di tutela dei valori paesaggistici e storici del territorio, enunciati nel P.S. dallo stesso Comune. I turisti che vengono a visitare l’Osservanza, e gli stessi senesi, devono poter apprezzare questo importante monumento nel suo contesto storico e naturale, non mortificato dall’asfalto, dagli sbancamenti e dai riporti di terreno, con alberi fittizi ripiantati al posto degli ulivi secolari.
Se Siena non saprà ripristinare il paesaggio del Colle della Capriola all’Osservanza, come può pensare di candidarsi a capitale europea della Cultura?
Siena, 28 luglio 2010
Italia Nostra Sezione di Siena
La presidente Lucilla Tozzi
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