Dal Cittadinoonline.it 11 Novembre 2015
di Silvia Tozzi
SOVICILLE. L’abbandono dei progetti di ampliamento dell’aeroporto –una vicenda complessa- non è dovuto soltanto alle irregolarità procedurali riscontrate dalle autorità ministeriali e alle indagini avviate dalla magistratura, ma è l’esito di una battaglia democratica per la difesa del territorio, cominciata quando le categorie economiche senesi e parecchi intellettuali erano schierati a favore di quei progetti.
Ampugnano, passato dal demanio militare a quello civile, è stato gestito in concessione da un consorzio, che dalla fine degli anni ’70 realizzò alcuni lavori per allungare la pista, e iniziò qualche collegamento con città italiane. Nel corso degli anni Novanta subentrò al consorzio la Aeroporti Senesi Spa- con partecipazioni di imprenditori privati, del MPS, della Provincia e dei Comuni di Siena e Sovicille- e le esigenze di riqualificazione e investimento si fecero più pressanti. E’ del 1998 un progetto di allungamento della pista, mantenuto nel limite dei 1500 metri per non incorrere nell’obbligo della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). La Giunta Regionale, pur escludendo la VIA, evidenziò nel corso dell’istruttoria “impatti significativi sull’ambiente”. I controlli necessari a mitigare gli impatti, soprattutto per la ricaduta sugli acquiferi, spettavano alla Provincia.
I bilanci di Ampugnano sono stati in rosso fin dall’inizio, nonostante il finanziamento di oltre un milione di Euro concesso dal Ministero delle Infrastrutture nel 2004, e i 4 milioni di euro che nel marzo 2008 la Giunta Provinciale decise di stralciare dai finanziamenti della Fondazione MPS, a valere sul Fondo per lo Sviluppo Economico. Tale somma era destinata a coprire la quota pubblica della Società Aeroporto, cui partecipavano con percentuali diverse la Provincia e il Comune di Siena, la Camera di Commercio, il Comune di Sovicille. Nello stesso periodo il Consiglio Provinciale e la Fondazione MPS progettarono il rilancio dello scalo, il primo con un “Atto di indirizzo per l’adeguamento dell’aeroporto di Siena-Sovicille”, e l’altra con uno studio affidato alla Società “Sistematica”, destinato ad affiancare la Società Aeroporto nella ricerca di un partner privato. L’ampliamento avrebbe permesso di evitare il ritiro da parte dell’ENAC della concessione provvisoriamente accordata alla Società Aeroporto per l’occupazione e l’uso dei beni ricadenti nel sedime aeroportuale, aprendo la strada della concessione totale.
Nel giugno 2007 il Consiglio di Amministrazione della Società Aeroporto deliberò un aumento del capitale sociale e la selezione di un partner privato, giudicando meritevole la proposta formulata da un investitore specializzato nel settore delle infrastrutture: il Fondo Galaxy Management Services, che prevedeva un incremento dei flussi di passeggeri tale da raggiungere, tra arrivi e partenze, gli oltre 400.000 nel 2020. Galaxy stava per acquistare la maggioranza assoluta nella Società Aeroporto con una partecipazione di 12 milioni di euro.
Opposizione ai progetti di ampliamento
Nel silenzio delle istituzioni, notizie sulla privatizzazione filtrate sulla stampa nell’estate 2007 suscitarono allarme nella cittadinanza, e si costituì a Sovicille il Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto, con il sostegno di una pluralità di soggetti: WWF, Italia Nostra, Associazione Filo d’Erba, Attac Italia, Associazione Grilli Parlanti Siena, membri di Rifondazione nel Consiglio comunale di Sovicille, liste civiche senesi. Dopo un’assemblea del 23 luglio a Sovicille, seguita da altre riunioni, il 22 agosto si tenne alla Provincia una conferenza stampa, a cui prese parte anche il presidente regionale di Italia Nostra Nicola Caracciolo. In autunno si intensificarono le iniziative. La più