Posts Tagged ‘Montagnola Senese’
Posted in Uncategorized, tagged apuane, cave, Montagnola Senese on 24 giugno 2014| Leave a Comment »
La Disfida del Marmo Giallo di Siena
Posted in Uncategorized, tagged cave siena, Montagnola Senese on 13 dicembre 2012| Leave a Comment »
le osservazioni del CMS e di WWF, CAI e Legambiente alla valutazione di impatto ambientale avviato per due nuove cave di marmo nella Montagnola Senese, le ex-cave di Baulino e Moscona.
Posted in Uncategorized, tagged cave siena, Montagnola Senese on 5 ottobre 2012| Leave a Comment »
A tutti i sostenitori del Comitato Montagnola
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CAVE: A RISCHIO LE GROTTE DELLA MONTAGNOLA
Posted in Uncategorized, tagged grotte, Montagnola Senese on 1 ottobre 2012| Leave a Comment »
La possibile riapertura di due cave sulla Montagnola Senese rischia di causare la distruzione di una delle più importanti e suggestive grotte dell?area, conosciuta come “Grotta dell’Ugola”. Per questo le associazioni territoriali del Club Alpino Italiano, WWF e Legambiente si oppongono ai progetti presentati dalla società M.A.C. S.r.l. al Comune di Sovicille, con cui si vorrebbe riaprire antichi siti estrattivi ormai abbandonati da decenni ed in parte rinaturalizzati da boschi di leccio e macchia mediterranea.
La Grotta dell’Ugola, che si sviluppa in corrispondenza della cava abbandonata “Moscona”, è annoverata nel Catasto Regionale delle Grotte e Aree Carsiche ed è celebre per la morfologia e singolare bellezza delle sue concrezioni, in quanto insiste sulla pregiata formazione rocciosa del marmo giallo di Siena. Inoltre, la grotta rappresenta luogo di regolare ricovero e riproduzione per diverse specie di pipistrelli protette dalla normativa italiana ed europea.
I progetti di riapertura delle cave, per un?area complessiva di circa 8 ettari, sono interamente compresi nel Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) delle Montagnola Senese, istituito nel 1998 sulla base della Direttiva “Habitat” (Dir. 92/43/CEE) per tutelare particolari habitat e specie di interesse conservazionistico europeo. L’area della Montagnola Senese inoltre, collegandosi al sistema della via Francigena, è centro di un complesso di pievi, abbazie e castelli che connotano la zona anche per rilevanza storico-artistica, archeologica e paesaggistica.
In questo contesto, un ulteriore problema potrebbe essere creato dalle tecniche estrattive che prevedono l?uso del filo e delle seghe diamantate, che comportano un ingente consumo di acqua e produzione di importanti quantitativi di materiale fangoso di scarto. La classificazione della zona come area ad elevata sensibilità per l?acquifero è un altro motivo di forte preoccupazione.
L?auspicio è che il Comune di Sovicille e la Provincia di Siena rispettino e si facciano garanti della normativa regionale relativa alla tutela e salvaguardia del Patrimonio speleologico e naturalistico, evitando così la perdita di un bene unico nel suo genere.
Alcune foto della cava di Pagaccino – Un fotodossier sulle tecniche di coltivazione della cava
Posted in Uncategorized, tagged cave siena, Montagnola Senese on 9 settembre 2012| Leave a Comment »
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questo dossier fotografico realizzato da Helen Ampt
Alcune foto della cava di Pagaccino, coltivata dalla MAC srl.
Nel 2008, il Comune di Sovicille ha autorizzato un progetto con un primo lotto di 270.000 metri cubi da scavare in 5 anni. Per un tale volume, un periodo piu’ consono sarebbe stato 54 anni (calcolo basato sul fabbisogno provinciale di marmo, sulla produzione minimo del 20% di blocchi e sul fatto che ci sono altre 5 cave di marmo attive in Montagnola). Alla conferenza dei servizi, la Provincia e l’ARPAT avevano tutte le ragioni possibili per rifiutare l’autorizzazione di questo scempio, invece hanno dato parere positivo alla procedura di VIA e al progetto.
La produzione di blocchi dichiarata rispettivamente nel 2006, 2007 e 2008 e’ stata del 6,7%, 5% e 7%, mentre in verità blocchi più grandi di 60 cm non sarebbero mai stati visti.

A sinistra, una recente frana che interessa la parte “ripristinata”. Notate la terra grigia di provenienza sconosciuta (rifiuti speciali?) scaricata nel piazzale.
Il prodotto di cava. La scavatrice che carica i camion che fanno la spola al granulatore. Riuscite a vedere qualche blocco di marmo?
Sicurezza sul lavoro? Le scavatrici aggrediscono la parete in pieno Sito di Importanza Comunitaria.
Due scavatrici in alto sopra il piazzale, dove si vede ancora la terza scavatrice della penultima foto.
Due scavatrici (martellone per rompere il marmo e benna per raccogliere i pezzi) che lavorano sull’orlo del precipizio. Notate recinto fatiscente in primo piano.
Ubicazione della cava di Pagaccino: nel SIC Montagnola, nella gola del Rosia, sopra Ponte della Pia, e prospiciente l’eremo di Santa Lucia nel SIC Alta Merse.
Polvere di Marmo e Cave: un nuovo pericolo per la Montagnola Senese
Posted in Uncategorized, tagged cave siena, Montagnola Senese on 9 settembre 2012| Leave a Comment »
Questo post nasce come focus su problematiche apuane, ma purtroppo rappresenta un acuto grido di allarme sui problemi derivante da una indiscriminata estrazione di materiali lapidei dalle cave della Montagnola Senese. I dati riportati da Mauro Chessa non lasciano molto spazio a visioni ottimistiche di lungo periodo, e lasciano intravedere un impauperimento progressivo dei giacimenti minerari e del valore ambientale della Montagnola a causa di una estrazione finalizzata ad usi che potrebbero risultare impropri e borderline rispetto le autorizzazioni rilasciate (n.di I.N.S.)
Apuane: 279 modi per dire carbonato di calcio By Eros Tetti in Salviamo le Apuane (Files) http://www.territorialmente.it/documenti/rete/Apuane-Chessa.pdf
Da Acquabianca a Zebrino, passando per il melenso Fior di pesco, l’esoterico Grigio trambiserra, l’aristocratico Persichino della rava, l’improbabile Verde Luana. I più noti probabilmente sono il Bardiglio, il Cipollino e il Bianco, il sovrano è certamente lo Statuario.
Sono le varietà commerciali dei marmi, secondo il Progetto Marmi Alpi Apuane, elaborato dal Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena per la Regione Toscana (2007).
Ma negli ultimi 2 decenni si è affermata una categoria merceologica trasversale: il detrito di marmo, gli scarti di lavorazione che alimentano i ‘ravaneti’, cioè le discariche minerarie delle Apuane.
Il detrito viene polverizzato in carbonato di calcio e così impiegato per la produzione di plastiche, gomme, pneumatici, isolanti, vernici, colle, carta, prodotti chimici, farmaceutici, cosmetici e nell’edilizia.
Solo per l’abbattimento degli ossidi di zolfo nelle emissioni di una centrale elettrica a carbone da 1.000 Megawatt ne servono 50.000 metri cubi all’anno; 1.500 tonnellate all’anno per il dentifricio venduto in Italia; poi una quantità indefinita nei mangimi e negli alimenti. In effetti l’interesse per il carbonato di calcio nasce nei primi anni ’90, quando venne abbassato il grado di purezza di quello utilizzabile nell’industria alimentare, così rientrò nei limiti il marmo delle Apuane: si chiudeva l’era della ‘Milano da bere’ e si apriva quella delle Apuane da mangiare.
La seconda vita del marmo potrebbe essere positiva, meglio usare che buttare, anche per gli aspetti ambientali, se comportasse il risanamento dei ravaneti instabili, recenti, e rappresentasse un incentivo al recupero della ‘marmettola’ (la poltiglia derivante dalla lavorazione dei blocchi).
Ma così non è stato perché alcuni imprenditori non hanno visto nel commercio degli scarti un accessorio, da sviluppare con le tecniche ed i modi opportuni sul materiale che andrebbe perso, ma un’attività che giustifica di per se l’escavazione e l’aggressione piratesca dei ravaneti.
Il detrito ha un valore assai inferiore rispetto ai blocchi, ma la nuova economia è interessante perché è meno legata alla stagionalità, richiede tecniche poco impegnative, meno personale non particolarmente specializzato ed attrezzature ordinarie. Si tratta cioè di una attività ‘flessibile’, poco rischiosa e quindi particolarmente appetibile, soprattutto in tempi di mercati instabili e volatili.
Inoltre la produzione del marmo in blocchi è diventata assai più rapida, liberando tempo, a parità di quantitativo prodotto, per altre attività: l’introduzione del diamante sintetico negli utensili da taglio (che si è affermata proprio nel periodo in cui si scopriva la redditività del carbonato di calcio) ha incrementato la capacità di taglio dai 0,23 – 0,88 mq/ora del filo elicoidale agli 8 – 12 mq/ora attuali del filo diamantato: quello che prima si faceva in un giorno oggi richiede meno di un’ora.
Il caso carbonato di calcio è da inquadrare in un contesto ampio, dove giocano un ruolo la diminuzione degli addetti nel comparto e la particolare attitudine di alcuni a perseguire la mera ricerca del profitto, tanto da portare il sindaco di Carrara a dichiarare che il Comune «deve tornare a essere proprietario delle cave e darle solo a chi le lavora nel rispetto della legalità» (settembre 2010). (altro…)
Il comprensorio adiacente alla piana di Ampugnano rientra tra le 20 aree più rappresentative per la tutela della biodiversità della ecoregione mediterranea. da http://www.comitatoampugnano.it/contesto.html
Posted in Uncategorized, tagged Ampugnano, Montagnola Senese on 9 settembre 2012| Leave a Comment »
IL CONTESTO AMBIENTALE: SAPEVI CHE…?
Il comprensorio adiacente alla piana di Ampugnano rientra tra le 20 aree più rappresentative per la tutela della biodiversità della ecoregione mediterranea.
Come riporta il PIT2005-2010 (Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana), “l’aeroporto di Ampugnano, è situato a 13 Km da Siena, nel territorio del Comune di Sovicille, in una piana di particolare pregio paesaggistico”.
L’area del territorio senese interessata direttamente e indirettamente dall’espansione dell’aeroporto di Ampugnano comprende la Montagnola Senese e le valli dei fiumi Farma e Merse e costituisce un raro complesso naturale continuo ed esteso: si tratta infatti di oltre 36.000 ettari di boschi, alvei fluviali, praterie e aree agricole tradizionali, zone in cui l’attività umana si è mantenuta a livelli che hanno permesso la conservazione di un numero di specie e di habitat fra i più elevati d’Italia. Per questo motivo in questo comprensorio esistono quattro Riserve Naturali Regionali, una Riserva Statale e ben quattro Siti di Importanza Comunitaria (SIC), questi ultimi istituiti sulla base della Direttiva “Habitat” (Dir. 92/43/CEE) per tutelare particolari habitat e specie di interesse conservazionistico europeo.
Inoltre tutta la zona in questione è fra quelle considerate a priorità di conservazione da parte del WWF Italia, poiché rientra tra le 20 aree più rappresentative per la tutela della biodiversità della ecoregione mediterranea [1]. Tale considerazione deriva da studi approfonditi che l’associazione ha concluso in diversi anni a scala nazionale, individuando in tutta Italia le aree prioritarie in cui investire risorse e capacità progettuale per mantenere e se necessario migliorare lo stato della biodiversità, quale patrimonio delle generazioni future e materiale indispensabile per la continuità della vita sulla Terra.
I SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e le Riserve Naturali regionali del comprensorio Montagnola Senese e Valli del Farma Merse, un vasto sistema ad alta naturalità che verrebbe interessato dal progetto di ampliamento dell’Aeroporto.
Bibliografia
[1] F.Bulgarini, S.Petrella, C.Teofili (a cura di), 2006. Biodiversity Vision dell’Ecoregione Mediterraneo Centrale. WWF Italia-MIUR, Roma.
Nuove cave in Montagnola, di Helen Ampt
Posted in Uncategorized, tagged cave siena, Montagnola Senese on 9 agosto 2012| Leave a Comment »
“Il Castellaccio: Archeologia e Storia di un Sito Fortificato della Montagnola Senese” – Centro Polivalente di Pievescola, 18 Marzo 2011 ore 21:15
Posted in Uncategorized, tagged casole d'Elsa, Montagnola Senese on 18 marzo 2011| Leave a Comment »
Pievescola è una ridente località adagiata sulle pendici della Montagnola senese, nel Comune di Casole d’Elsa. E’ nota ai più per la Sagra del Fungo, una manifestazione che ormai la caratterizza da oltre un trentennio. Si è notevolmente sviluppata nel corso dell’ultimo lustro, accogliendo molti nuovi cittadini provenienti dai territori limitrofi, in specie Colle val d’Elsa e Poggibonsi. La frazione di Pievescola, che comprende anche le aree di Maggiano, Molino dell’Elsa e della Selva, è la piu’ estesa area dell’intero comune di Casole. Il 15 gennaio scorso si è insediato il nuovo Consiglio di Frazione di Pievescola alla presenza del Sindaco del Comune di Casole d’Elsa, Piero Pii. In quella occasione è stato eletto Presidente Riccardo Gabellieri, già Vicesindaco durante il mandato 2004-2009. Ad oggi il consiglio di frazione si è già riunito più volte, esaminando le varie criticità del territorio ed il modo cui ovviare ad esse, sia pur nei limiti del mandato, ma in considerazione della notevole espansione edilizia e demografica che ha contraddistinto questa località dal 2005 in poi, è emerso come obiettivo prioritario l’integrazione dei nuovi arrivati con il preesistente substrato sociale. Il Consiglio ha perciò deciso di dare corso ad un ciclo di conferenze dall’emblematico titolo di ‘Conosci il tuo Territorio’ e che spazierà dalla musica, ai mestieri, dalla poesia alla archeologia per toccare anche temi quali l’astronomia. Il primo incontro avrà per tema lo studio del Castellaccio, un misterioso sito fortificato ubicato nel territorio della frazione, su una punta della Montagnola Senese. Cinto da una doppia cerchia muraria e ornato di numerose porte e finestre ad arco, da sempre è un luogo evocativo di intense suggestioni ed eccitante la fantasia dei pochi che hanno avuto l’opportunità ed il privilegio di visitarlo. Oggi è purtroppo ridotto allo stato di rudere e depredato di molti dei suoi materiali originali, ma Alessandra Fortini, residente anch’essa in Pievescola, relazionerà scientificamente su questo monumento sul quale ha svolto la propria tesi di laurea in Archeologia e Scienze dell’Antichità presso l’Università degli Studi di Siena
Ancora una raccolta di commenti sul Soft Air a Monteriggioni
Posted in Uncategorized, tagged Montagnola Senese, monteriggioni, softair on 28 marzo 2010| 4 Comments »
Di seguito pubblichiamo 5 commenti postati sul tema del SoftAir sulla Montagnola Senese pervenuti nei giorni scorsi da Panda, minired@interfree.it 22/03/2010 at 14:47:35 , Tiziana, tizianasev@libero.it 23/03/2010 at 17:08:41, Luca Faleri, 4gatti.eu, luca@4gatti.eu 25/03/2010 at 23:40:51, Panda, minired@interfree.it, 26/03/2010 at 11:31:05, Riccardo, caluso16@virgilio.it 29/03/2010 at 15:55:52