
In primo piano il Presidente Provinciale di Italia Nostra di Siena, Prof.ssa Lucilla Tozzi; a fianco, sulla destra, il Consigliere membro del Direttivo Provinciale, Dott.ssa Laura Comi
Sono medico ufficiale sanitario e Consigliere del Direttivo della sezione di Siena di Italia Nostra, e nel portarvi i saluti della Presidente Lucilla Tozzi, esprimo le preoccupazioni della nostra Associazione per il grande impiego che si sta facendo degli impianti ad altissima temperatura, che vanno contro il protocollo di Kyoto, servano essi per trattare i rifiuti o le biomasse.
Gli impianti ad alta temperatura per le biomasse, che bruciano anche le granaglie, vengono proposti come una conquista; la centrale a biomasse di Gallina è stata presentata come possibilità di guadagno per gli agricoltori; senza i certificati verdi, l’impianto non risulterebbe economicamente conveniente. Si sta facendo una politica di disincentivazione del nostro ottimo grano, uno dei migliori del mondo, venduto a prezzi infimi che non compensano neppure i costi di produzione.
Si ricorre in modo sempre più massiccio al grano di importazione, che risulta non solo di qualità inferiore, ma spesso infestato da parassiti e da funghi, contaminato da veleni, talvolta radioattivo; non si considera il costo ambientale dei trasporti.
In questo modo la nostra terra, vocata all’agricoltura, viene penalizzata; e la perdita dell’autonomia alimentare è una grossa sconfitta per la nostra nazione, che viene a trovarsi nella condizione di dipendere in tutto e per tutto dagli altri Paesi.
Se il nostro grano non vale più niente, anche i terreni agrari non varranno più niente: la speculazione edilizia metterà gli occhi addosso a questi terreni , che verranno abbandonati, e poi venduti per essere urbanizzati con sempre nuove costruzioni, spesso inutilizzate.
Abbiamo letto proprio ieri sul Corriere di Siena la presa di posizione del Comune di Castiglion d’Orcia e della stessa Provincia.
Siamo rimasti sconcertati da alcune affermazioni. Questi Enti “ritengono non appropriato partecipare a iniziative programmate da altri soggetti senza un preventivo coinvolgimento delle istituzioni”: ebbene, a noi risulta che, al contrario, i rappresentanti del Comitato si siano recati nei vari Comuni della Valdorcia per parlare con i Sindaci e con gli Assessori.
Si scrive che “sulla bontà della tipologia di questi impianti si sono espressi favorevolmente associazioni ambientaliste”; non certo Italia Nostra, né a livello nazionale né locale.
E inoltre: “Il progetto in corso di realizzazione sarà fornito di abbattitori e catalizzatori che elimineranno ulteriormente le emissioni”: ma quanto costeranno le operazioni di controllo? Non sarebbe più semplice usare i certificati verdi per aiutare finanziariamente gli agricoltori che tritano la paglia lasciandola nei campi?
Leggiamo che “ In un paese <normale> la fiducia deve essere riposta sulle istituzioni preposte alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e non su soggetti che esprimono considerazioni frutto di opinioni personali più o meno interessate”; ma quali interessi si pensa che abbiano i cittadini, se non quelli della tutela della salute e del territorio? Quanto alla fiducia nelle Istituzioni, questa non può essere accordata a priori, senza le verifiche che ogni cittadino ha diritto di chiedere e di ottenere.
Gli Amministratori, rifiutando di partecipare all’incontro proposto dal Comitato, escludono di fatto ogni dialogo non solo con i cittadini, ma, ciò che è più grave, con gli studiosi e gli esperti in cui questi cittadini ripongono la loro fiducia
Italia Nostra ringrazia i relatori e il Comitato organizzatore.
Siena, 23 ottobre 2009
Italia Nostra, sezione di Siena
Il Consigliere Laura Comi
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