L’archeologia nella città contemporanea
Roma, Casa dell’Architettura – Acquario romano (piazza Manfredo Fanti 47), 16 giugno 2009
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(da inviare a segreteria@italianostra.org)
I luoghi non sono mai neutrali. Ogni luogo assorbe quel che vi accade e ne conserva memoria, così che strati su strati di storia si sovrappongono e s’intrecciano sopra e sotto terra. Le trasformazioni dei luoghi, i modi diversi in cui nel tempo si sono disegnati e gestiti gli spazi, sono dunque lo specchio delle società che le producono. Per questo ogni scelta che riguarda la trasformazione di un paesaggio, rurale o urbano, non può essere lasciata al caso o alla fiducia del “senso estetico” di chicchessia, ma deve essere il frutto di scelte ponderate e partecipate da parte della collettività, di un dibattito pubblico a cui ogni cittadino si deve sentire in dovere di contribuire. Soprattutto in un paese come l’Italia così denso di luoghi “parlanti”, e d’insediamenti urbani che si sovrappongono a strati su strati di storia precedente, spesso insondati ma comunque parte integrante di quel bene culturale che chiamiamo “centro storico”. Lì, ogniqualvolta scaviamo per costruire il nuovo sveliamo inevitabilmente l’antico. Sveliamo la storia passata. E spesso, tra molti strati di storia, dobbiamo scegliere cosa costruire o conservare, e cosa distruggere. E’ una scelta di valore complessa e dolorosa, che forse non vorremmo mai fare ma vi siamo costretti. Quali principi seguire, dunque, nell’operare tale scelta? È possibile stabilire delle linee guida che consentano di salvare ricordi di ogni epoca passata, di rendere palpabile il fluire cronologico del tempo, nonostante le necessarie scelte urbanistiche? Si tratta di una riflessione sempre più necessaria e impellente, quanto più si moltiplicano le aggressioni irresponsabili al nostro paesaggio e alla nostra storia. Per questo Italia Nostra ha promosso il convegno “Progettare la memoria”. Per sollecitare i professionisti impegnati nella conoscenza, la tutela e la trasformazione dei nostri paesaggi – archeologi, architetti, urbanisti, antropologi, geografi – a promuovere una cultura della progettazione che sia vera sintesi tra le prospettive e le competenze di tutti. Ma soprattutto per far uscire tale dibattito dalle aule specialistiche e affidarlo a tutti i cittadini. Stimolare la collettività a interrogarsi sull’uso pubblico della storia e progettare in prima persona il proprio paesaggio quotidiano. Perché storia e paesaggio sono bene comune.
COMITATO SCIENTIFICO
Cinzia Dal Maso
Stefano De Caro
Vezio De Lucia
Piero Guzzo
Michel Gras
Adriano La Regina
Giovanni Losavio
Daniele Manacorda
Jacopo Ortalli
Elisabetta Pallottino
Giuseppe Severini
Mario Torelli
PROGRAMMA
ore 10
Introduzione
Le ragioni del convegno
Giovanni Losavio, presidente Italia Nostra
Rovine e cittadinanza
Stefano De Caro, direttore generale per l’Archeologia del MiBAC
ore 10.30
Prima sessione
L’antico in città e la progettazione urbanistica: archeologia-evento o bene comune?
coordina Cinzia Dal Maso
intervengono Bruno D’Agostino, Michel Gras, Piero Guzzo, Giovanni Losavio, Daniele Manacorda, Jacopo Ortalli, Elisabetta Pallottino, Francesco Scoppola
ore 12
Seconda sessione
I Fori di Roma. Quale antico e per chi?
coordina Fabio Isman
intervengono Dora Galani, Italo Insolera, Adriano La Regina, Giuseppe Strappa
ore 15
Terza sessione
Treni, metro, parcheggi. Archeologia e grandi opere
coordina Maria Pia Guermandi
intervengono Stefano De Caro, Vezio De Lucia, Elio Garzillo, Mario Torelli, Maria Rosa Vittadini
ore 16.15
Quarta sessione
L’anima della città storica tra antico e moderno
coordina Francesco Erbani
intervengono Paolo Berdini, Francesco Cellini, Sergio Conti, Marxiano Melotti, Edoardo Salzano
ore 17.30
Conclusioni
Salvatore Settis
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